Premio Akadèmon

Elena della Giovanna e Paolo Tortorici sono gli Autori di Akkuaria che quest'anno saranno tra i protagonisti alla settima edizione del Premio letterario Akadèmon. La serata di premiazione si svolgerà Sabato 1 luglio 2017 presso la corte di Palazzo Cantarella ad Aci S.Antonio (ridente cittadina a circa 9 Km da Catania). Il premio Akadèmon nasce nel contesto del Filmfestival EtnAci (IX edizione) dedicato a cortometraggi e mediometraggi a tema libero provenienti da tutto il mondo. Nel corso del quale è stato conferitoil premio Ergon a registi come Roberto Luis Garay (regista argentino), Alessandro Di Robilant, Pasquale Scimeca, Aurelio Grimaldi, Sebastiano...

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Una sfida

C’era una volta un pomeriggio solitario di Gennaio. Correva l’anno 2015. Avrei voluto tanto che corresse da un’altra parte l’anno 2015: dopo una separazione complessa nel 2012, due figli piccoli, due licenziamenti nel giro di due anni, stavo risollevando la testa quanto meno affettivamente, quando l’ennesima porta si era chiusa. Era partito malissimo il 2015.  Se ne stava andando il Natale, con tutto il dolore del Natale per le persone sole, con tutta la frustrazione che solo il Natale può portare a chi si sente uno sconfitto o un “rinunciato dalla vita”. Io così mi sentivo a 38 anni, mi...

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Capolavori d’imperfezione felina… e altro ancora

Mi sono sempre piaciuti le stelle, la luna, i pianeti lontani,
il mistero del Cosmo e della vita aliena. So di non essere sola, immersa in questo Spazio scuro e immenso, denso di vita e di realtà meravigliose.
Mi piace leggere libri di spazi, buchi neri, pianeti, leggi gravitazionali, luoghi arcani, galassie, ammassi…
Amo camminare con il naso all’insù, sdraiarmi nel buio, mimetica e invisibile nel silenzio, la schiena sull’erba, la mano in quella dei miei figli… Parlare, parlare, parlare, raccontare, sognare, ipotizzare, immaginare… Stare poi in silenzio. Sospesi. Rapiti. Incantati. Immensi.
E mi piace restare così… sdraiata sotto un cielo scuro, leggera, libera, felice, frivola. A galleggiare tra pianeti e stelle lontane. E amo sentirmi così. Un infinito pezzettino del tutto, un effimero, insulso, infimo frammento di spazio. Sotto una luna che gocciola oro.

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Essi partivano Noi partiamo

Quando ero adolescente, mi capitava di andare con mia madre e mio fratello a Messina dove i miei genitori avevano trascorso i primi anni del loro matrimonio. Erano occasioni felici: mia madre ci parlava di quel tempo sereno e noi ragazzi ci lasciavamo incantare dalla narrazione dei suoi ricordi.
Durante quelle nostre gite era d’obbligo fare una pausa ghiotta per mangiare la pignolata o prendere un gelato. La volta di cui voglio parlare era estate e, a metà mattinata, mia madre aveva proposto di rinfrescarci con una granita. Ci eravamo dunque seduti a uno dei tavoli di una gelateria affacciata su uno spiazzo non lontano dal porto.
Ben presto, io ebbi davanti una sontuosa granita di fragola e panna e cominciai, con la perizia dei conoscitori, ad attingere col cucchiaino la quantità perfetta dell’uno e del-l’altro ingrediente e a portarlo alla bocca. Gustavo il delizioso miscuglio contemplando il dondolio delle foglie sfrangiate delle palme allineate in quel tratto di lungomare, scosse appena dalla brezza.
Non so se fu uno strano vocio, o il suono di una sirena, o qualcos’altro ad attirare il mio sguardo in direzione del porto.

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Io e Sarah Jane

“All’età di otto anni avevo un’amica
dal sorriso pirata.
Finzioni, giochi, fantasie:
eravamo innocenti e libere.
Passato il recinto e varcato il cancello
correvamo lungo il viale
giusto in tempo per vedere volar via i piccioni di Sally…”

(Cindy Lauper. “Sally’s pigeons”)

 

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Paradossi dell’esistenza

Ossessivi, fatalisti o nostalgici desideriamo sempre indirizzando la nostra attrazione verso qualcosa che ci è stato sottratto o abbiamo perduto.
Quest’oggetto, familiare e corrispondente alle nostre aspettative, diventa il motore e la misura di come siamo in effetti capaci di desiderare.
Ma se pensassimo al desiderio senza anche immaginare il suo complemento esatto cosa ne resterebbe?
Questa è la piccola rivoluzione emotiva dei “Paradossi” di Laura Rapicavoli, che tratteggiano un racconto dall’esisto inaspettato sull’attesa e la tensione.

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