Chiara e i suoi compagni

L’alunna non era autonoma dal punto di vista personale e sociale ma appariva sempre disponibile nel rapporto con gli altri, soprattutto con gli alunni della classe.
Si mostrava interessata ai movimenti ordinati delle persone, in modo particolare quando questi avvenivano in un ambito spaziale ridotto.
Chiara dimostrava continuo e sicuro piacere nello stare in mezzo ai suoi compagni al punto che era quasi impossibile separarla da loro, a fine mattinata, senza per questo scatenare sguardi tristi e corrucciati.

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Nel Mare dov’è permesso volare

La mia giornata di solito inizia con uno spiffero di luce, timidamente accompagnata da un leggero sottofondo musicale. La mente rimane ancora in quella terra, dove mi è permesso volare. Ancora un po’ e la consapevolezza dell’effimero comincia a svanire e mi ritrovo più pesante, più cosciente, e allora l’intelletto inizia prendere forma, si alimenta col calore di quel raggio di sole; si rigenera col suono della natura, che poco prima sembrava molesta.

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Un certosino di velluto blu

 Talvolta le parole crescono nella pancia. Concepite nell’incontro di pensieri. Nutrite di sangue, entusiasmi, desideri, dolore, ripensamenti, passioni, idee. resciute in una placenta mentale. Si formano e crescono. Le senti dentro di te. Prima uno sfarfallio, un improvviso battito d’ali. Di farfalle che si fanno più grandi e belle. Poi si muovono dentro di te e le puoi sentire con distinzione. Finché vogliono nascere e premono. Come, tra le cosce, la testa di un figlio che sta per venire al mondo. Tra lacrime, urla, sussurri e dolore, a volte da solo, a volte stringendo la mano di chi ti sta accanto, le partorisci. Doni loro la luce. E ti senti svuotata e felice. Ma resti lì. Esausta, immobile e immensa con un rivolo rosso scuro che ti scorre tra le gambe.

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Il labirinto gotico

Un uomo, una donna, l’ex marito e gli intriganti strascichi del precedente matrimonio.
Davvero ci si può fidare? E se poi…?
Quale motivazione spinge a fidarsi? L’amore? La solitudine? Il bisogno? Il fascino del mistero? La volontà, l’istinto, la fede o una ragione ancora maggiore?
Davvero per un atto di fiducia rischieresti i valori in cui credi, il futuro e le aspirazioni e i desideri?
Davvero pensi che ci sia un momento giusto e una persona giusta per tutto questo o è una illusione della mente?
Ma soprattutto: ci credi fino mettere in pericolo la vita?
L’ultima sorpresa è lasciata il lettore

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Nel nome della verità

Dico a Voi,
ho peccato e pecco, vestita dei sette abiti del male, che tengo nelle tasche del giorno e della notte.
Sette rotazioni, sette spicchi del cerchio del carro dell’uomo che trovò il modo di uscire dalle spelonche e di guardare le stelle, di cercare la luna nel pozzo e di vivere sentendo lo spirito e la carne nascere e morire e rinascere.
Leggete la passerella e ditemi poi, quanto siamo fratelli!

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Mamma li turchi

Totolla non dormì tutta la notte. Non sapeva cosa fare. Alla fine, ricordando gli occhi magnetici di Carmelo, il suo sfiorarle i capelli con delicatezza e quel bacio a tradimento, decise di ritornare l’indomani da lui per parlare… ma per dirgli cosa?… di non farlo più, oppure che le era piaciuto? Con questo dilemma, per lei di non poco conto, si addormentò, con la ferma intenzione, di rivederlo ancora.

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Plumas bésenme la mejilla resplandeciente

“Salvatore Damaggio comandante de una Sección de Soldados especializados en ametralladoras, durante un intenso bombardeo enemigo que devastó las posiciones de la Sección, supo, con admirable firmeza, súbitamente restablecer las armas. Estuvo dispuesto a iniciar el fuego y a dirigirlo contra los adversarios que movían al ataque, tanto que, por las graves pérdidas sufridas, fueron obligados a detenerse y por lo tanto a retroceder. La acción conducida en un momento decisivo para los destinos de la batalla, contribuyó en modo determinante mantener en mano italiana “Il Massiccio del Pasubio”.

Monte Pasubio, 2 de julio de 1916.

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