2017

Premio Akadèmon 2017 a Elena Della Giovanna

Questo è quello che Vera Ambra ha fatto per me. Un riconoscimento al mio compito, che Vera, con grazia e maestria, ha saputo incartare nelle pagine di un libro. Dando fiato e carta a quello che mi frulla nella testa, costruendo l’ossatura, un filo conduttore, una spina dorsale, attorno ai pensieri sparsi. Rincorrendomi per mari e monti, quando puntualmente ero irrintracciabile, non battendo ciglio di fronte alla mia totale assenza di piglio informatico. Mi ha infilata tutta in un libro, sparpagliandomi tra parole, carta e righi. Ha fatto molto di più che raccogliere racconti e appelli per poveri animali derelitti...

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Il Gabbiano e la luna

Ho finito di leggere “l’innocuo” libretto di poesie di Vera Ambra, “Il Gabbiano e la luna”. Lo ritenevo veramente un descrittivo, sereno, magari poetico, volo del solito uccello di rapina che sorvola le nostre spiagge ed in quest’ultimo periodo, anche l’entroterra, ricco di rifiuti più facilmente reperibili. Mi son dovuto ricredere. Siamo in presenza di un complesso metaforico di immagini poetiche, che nulla hanno a che fare con la vita grama, anche se libera, di questo simpatico volatile. Non nascondo di avere avuto sempre un’immagine distorta dei gabbiani, dal momento che ho vissuto l’aggressione di questo uccello ad una povera...

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La voce delle donne di Vera Ambra

Ho finito di leggere il libro di poesie “La voce delle donne”, di Vera Ambra ed anche questa volta, come per “Il Gabbiano e la luna” ho dovuto ricorrere a più di una lettura supplementare. Attraverso la lente della mia cultura ancorata al classicismo sintattico della letteratura italiana tradizionale, dove le costruzioni dei periodi si intrecciano a versi armonicamente esternati con dovizia di punteggiatura e musicalità, l’opera in questione mi ha oltremodo coinvolto in emozioni diverse e nuove. Dalla lettura del tutto emerge un quadro variopinto in cui astrattismo, ermetismo, dadaismo e quant’altro di moderno, trovano un’esternazione fantastica e sorprendente....

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Insabel una vestale dell’amore

Il libro di Vera Ambra, Insabel, l’ho letto tutto d’un fiato. Fatto con determinazione e sincero in certi passaggi prosastici contiene alte note poetiche, raccoglie pensieri femministi ed evoluti, rispecchia tempi moderni in un ambiente legato alle vecchie tradizioni. Tra le descrizioni della passione carnale si glorifica nello stesso tempo la razionalità della donna moderna distante dalle donne che da secoli sono state messe in disparte e costrette a prendere dei ruoli secondari nella vita, anche se il più importante, da sempre e per sempre, è rimasto quello delle vestali dell’amore. Oggi sono portatrici d’idee, con atteggiamenti e mentalità moderne,...

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Santino Mirabella un universo conosciuto

Il punto nevralgico di Catania, e più che altro nascosto e sotto gli occhi di tutti, sono i suoi artisti che si 'incrociano, si confrontano e si dimenticano. Solo uno in particolare ha la capacità di metterli insieme, sotto un unico tetto e una sola volta l'anno. L'occasione, unica e tanto attesa, è il Premio Efesto organizzato da Santino Mirabella... ma procediamo con ordine. Nel 2009 ebbi modo di conobbi Santino Mirabella in occasione della sua partecipazione al Premio letterario dedicato allo scultore e letterato Emilio Greco, attraverso la lettura del suo romanzo Primo anno in Tribunale, che poi andò...

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Piccola editoria e Autopubblicazioni

Acquisto copie per coprire le spese, doppio binario (alcuni autori pagano, altri no), mi pubblica gratis ma quanto devo sbattermi per promuoverlo, autopubblicazione presso la tipografia del cugino del portinaio, ciclostile anni 70 dall’amico che abita in cantina, fotocopia da chiavetta usb fatta di sfroso in ufficio o dalla cartolaia che sospira quando ti vede, ebook ah come mi sono trovato bene non devo rendere conto a nessuno. Fuori da questi esempi estremi, in Italia, ogni giorno, vengono pubblicati 400 nuovi titoli. Un numero impressionante che il mercato non può metabolizzare. In più, mettici il proliferare di servizi online che...

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Montebuono, piccolo centro della campagna laziale

Un libro che è una ricostruzione storica e anche un tuffo nei ricordi. Il passato di tutti e il passato dei singoli. L'Italia becera e nobile degli anni della seconda guerra mondiale, la Roma convulsa degli anni 70, il microcosmo di Montebuono, piccolo centro della campagna laziale. Nell'opera prima di Stefano Iachetti e Dario Marchetti, c'è un pezzo del nostro Paese che ritorna. E ritorna con un delitto, nella quiete un po' pigra ma dolce del borgo. Nella parte iniziale, c'è la guerra: l'indeterminatezza e l'efferatezza di quegli anni, la tensione, la paura, la vigliaccheria e il coraggio, la delazione...

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Il passato a Montebuono non finisce mai

Piazza Dante, nel centro storico di Montebuono, è uno spazio racchiuso tra edifici antichi che regalano, anche durante l’afa agostana, una naturale frescura. In occasione dei festeggiamenti per l’Assunta, la piazzetta è stata adibita dalla Pro Loco a spazio per eventi culturali e musicali, oltre che a birreria per la gioia del palato. Nel tardo pomeriggio del 14 agosto 2017 è stato presentato il libro “Il passato non finisce mai”, scritto da Stefano Iachetti insieme a Dario Marchetti che, purtroppo, per seri problemi di salute non è stato presente all’incontro. Il pubblico è accorso numeroso, anche grazie alla presenza di...

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L’opera prima di Stefano Iachetti e Dario Marchetti

Un libro che è una ricostruzione storica e anche un tuffo nei ricordi. Il passato di tutti e il passato dei singoli. L'Italia becera e nobile degli anni della seconda guerra mondiale, la Roma convulsa degli anni 70, il microcosmo di Montebuono, piccolo centro della campagna laziale. Nell'opera prima di Stefano Iachetti e Dario Marchetti, c'è un pezzo del nostro Paese che ritorna. E ritorna con un delitto, nella quiete un po' pigra ma dolce del borgo. Nella parte iniziale, c'è la guerra: l'indeterminatezza e l'efferatezza di quegli anni, la tensione, la paura, la vigliaccheria e il coraggio, la delazione...

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La tempesta perfetta per Carlo Lottek Landriscina

Doveva essere una presentazione diversa, controcorrente: per i suoi due libri, Porta le mentine (del 2016) e soprattutto Ricordati il bitter (del 2017), Carlo Lottek Landriscina aveva individuato non una biblioteca, non una libreria, non una sala, ma un circolo velico, a picco sul lago, in uno dei più bei golfi del Verbano: in quel di Lesa, dimora estiva tanto per dire di Alessandro Manzoni. Anzi, il circolo è proprio lì sotto, e chissà che l'ombra del Don Lisander ogni tanto non si affacci in questi luoghi. Comunque: si voleva dar modo al pubblico intervenuto la possibilità di ascoltare e...

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