La tempesta perfetta per Carlo Lottek Landriscina

La tempesta perfetta per Carlo Lottek Landriscina

Doveva essere una presentazione diversa, controcorrente: per i suoi due libri, Porta le mentine (del 2016) e soprattutto Ricordati il bitter (del 2017), Carlo Lottek Landriscina aveva individuato non una biblioteca, non una libreria, non una sala, ma un circolo velico, a picco sul lago, in uno dei più bei golfi del Verbano: in quel di Lesa, dimora estiva tanto per dire di Alessandro Manzoni. Anzi, il circolo è proprio lì sotto, e chissà che l’ombra del Don Lisander ogni tanto non si affacci in questi luoghi. Comunque: si voleva dar modo al pubblico intervenuto la possibilità di ascoltare e allo stesso tempo di ammirare panorami incantevoli. Complice anche la data, sabato 29 luglio, giorno in cui molti iniziano le vacanze e vogliono dimenticare il chiuso degli uffici. Era stato organizzato un buffet in riva al lago, ospiti del circolo velico ASD Rosa dei Venti di Mario Adorni, uno che dà del tu ai venti e ti fa vivere emozioni tra cielo e acqua. E invece, il giorno prima, il meteo inizia ad allertarti che il possente anticiclone africano cederà il passo ad una perturbazione in arrivo dall’Atlantico, con tanto di nuvole, fulmini che fanno capolino dal display del tablet.
In questi casi uno va nel panico perché tutto era stato predisposto al millimetro: articolo sul Giornale di Arona, il più letto in zona, grancassa sui social, inviti personalizzati via mail, relatore, aperitivo finale per gli invitati.

Ed eccoti invece la tempesta perfetta. Nessun problema, ci sono le ragazze della Canottieri Lesa che, provvidenziali nereidi in barba al collerico zio Giove, mettono a disposizione la loro sala. Al coperto, al riparo. E il temporale può anche imperversare. Che puntuale, alle 19.00 del 29 luglio si manifesta, ma in realtà era iniziato qualche minuto prima. Sotto il diluvio anche questo perfetto ci si inizia a innervosire: arriveranno gli invitati? Certo che arrivano, inzuppati, stropicciati, ma arrivano. E si inizia. Volti amici, volti sconosciuti, qualche giornalista, colleghi di penna. L’autore, forse perché i fulmini gli hanno dato la carica, è incontenibile: un fiume in piena, parla dei suoi libri, parla dei suoi amori letterari, parla della vita, parla dei suoi progetti, firma le copie che si esauriscono in un battibaleno. Un successo, nonostante il fortunale abbia impedito il tutto esaurito. Domande, interventi, applausi. Brindisi finale. E fuori dalla sala il cielo regala il più rasserenante degli arcobaleni. Meglio di così.

 

 

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *

You may use these HTML tags and attributes:

<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>