Intervista a Gabriella Quattrini

Intervista a Gabriella Quattrini

Il fatto è che sei simpatica! Come è simpatica la vita quando c’è il sole, come quando ti piace il giorno che ti prepari a vivere, quando dimentichi tutto e poi tutto ritrovi come prima.
A conoscerti si finisce per considerarti un sorriso, una stretta di mano, un guizzo degli occhi capaci di dirti brava quando senti che il cuore s’è impegnato in qualcosa che vale.
Reggi bene la scena, e i sentimenti li porti al guinzaglio come fossero tanti cagnolini. Tutti i sentimenti, non parlo soltanto dell’amore. Anche il rispetto, l’amicizia, la solidarietà. Ma su tutto mi piace il tuo sguardo malandrino quando strizzi l’occhio e sembri dire al mondo intero “E no, a me non mi fate scema!” Così, questa ventata di consapevolezza antica, questo sapere tra le righe il mondo, ti rende un po’ fata ed un po’ zia di tutti. Sono sicura che sai preparare deliziosi biscotti, che sai ricordare momenti incantati,  come la vetrinetta buona del salotto che, quando la apri, ti regala ancora il profumo dei cioccolatini che ha custodito per settimane.
Mi piace sorprenderti con le mie poesie, con i miei Balli in maschera -a proposito ti ricordi che successo quando recitasti al Caffè Strega a Via veneto quella mia follia di poesia, appunto Ballo in maschera?- con i miei innamoramenti sulla carta. E tu che mi guardi  di traverso come una “fatina al contrario” che cerca la realtà nel sogno!
Mi piace solleticare la tua curiosità, così la mia indole, multiforme ed in continuo cambiamento, ti regala versi da leggere: ora d’amore, ora di fede, ora di madre, ora d’innamorata. E tu?

 E tu mi credi sempre, e tu non mi credi mai!
Questo doppio registro,  questo tuo ammiccare verso l’incredulità e nello stesso tempo questo tuo abbandonarti comunque ai miei versi, ebbene credo che questo tuo doppio sguardo sia la nota affascinante della tua personalità. Così candida nell’adesione alla vita, gazzella come ti chiami tu stessa, e così consapevole, così adulta, così realistica. E’ il tuo segno, il tuo karma, il tuo profumo. Le mie poesie bevono questa doppia essenza e quando tu le leggi le svesti con l’ironia e le fai librare nell’aria con l’incantevole, pudica, dolcemente fanciulla, capacità di sognare!
Avrei voluto dirtelo a voce tutto questo, ma non c’è mai tempo per parlare sul serio, così te lo scrivo ora , prima d’intervistarti.

  1. Fare poesia per te è stata una condizione esistenziale, un mestiere, una scommessa?

Ho iniziato a fare poesia da bambina. E’ stato stupendo scoprire come dentro di me viveva un’Anima che possedeva matite speciali, in grado di colorare anche le pagine più nere della mia Vita e trasformare in poesia le brucianti ferite del passato

  2) Credere in se stessi significa prendersi sul serio sempre? L’ironia è tua compagna da sempre, ed è una compagnia elegante, ti ha molto arricchito. Quale scotto si paga all’ironia?

L’ironia è una prerogativa delle persone simpatiche. Importante che l’ironia non sia disgiunta dall’umiltà                

3) L’immediatezza della tua poesia è sorprendente. Come ti poni verso i critici ? Quando scrivi pensi alle critiche che verranno oppure la poesia per te è libertà totale?

Il Poeta che scrive Poesia e non versi non si pone il problema. La Poesia non è un problema da risolvere ma un mistero da vivere.

4) Appartieni a una famiglia di artisti. Come ti sei trovata nei confronti di tua sorella, attrice?
Vi siete capite subito, oppure il passare del tempo ha migliorato il rapporto? E’ un rapporto basato sulla parentela, l’affetto e basta oppure sono in gioco anche interessi culturali, l’amore per l’arte conta nel rapporto con tua sorella?

Io non ho mai amato i copioni. Inizialmente una pedana in mezzo alla Piazza rappresentava il mio palcoscenico di stelle dove cantare la mia Vita proprio come un cantastorie. Questa mi dava la possibilità d’improvvisare, libera da ogni ingranaggio che avrebbe tarpato  le ali della Fantasia. Recitare vuol dire spogliarsi ogni volta dei propri panni e dire cose , in cui spesso non credi. Perché non congeniali al tuo mondo. I miei panni sono quelli di un saltimbanco. Amo e stimo la professionalità di mia sorella Paola ma non l’ho mai invidiata. Le matite colorate della mia Anima mi hanno impedito di fare l’Attrice.

5) Sei molto amata a Roma, com’è il rapporto con questa tua città?

Ho iniziato a scrivere nel mio dialetto. Questo mi ha agevolato a esibirmi nelle Piazze romane.  Il mio primo esordio fu Piazza della Scala in Trastevere. Da allora sono diventata per i romani un personaggio da amare. Me ne accorsi perché mi chiamavano per nome. E quando un romano ti chiama per nome, vuol dire che gli sei entrata dentro.

    6) Dimmi un verso o una poesia che ti somiglia!

Le poesie non hanno figli e figliastre. Le amo tutte. Tutte e ognuna di esse sono espressione della mia Anima.

    7) La poesia ti ha donato più felicità oppure è stata sofferenza, elaborazione sofferta dei sentimenti, delle emozioni?

La mia Vita è stata attraversata dal male oscuro della depressione. La Poesia mi ha sempre aiutata a venirne fuori.

 8) Sei madre di un musicista, due artisti che si esprimono su due linee diverse : hai parlato con lui in poesia?

Molti anni fa ho collaborato con diversi musicisti. Univo le mie parole alle note della loro musica. Un giorno mio figlio mi affidò una sua musica. Io accettai con gioia. In quell’occasione arrivammo primi classificati al Festival Europeo dell’UNICEF. Ricordo che quando gli consegnai il testo la sua espressione fu” Ma tu sei un mostro”
Durante il corso degli anni ogniqualvolta gli chiedo di fare una canzone insieme mi risponde: Abbiamo già vinto! 

  9) L’Amore che posto occupa nella tua poesia?

Ti rispondo con una considerazione”sconsiderata.”
Anche la Felicità di un Attimo è Amore se tu lo sai godere con chi te lo ha donato. Avvertine il passaggio da dove venga o dove vada poi non è importante: quell’attimo era tuo…era per te.

Il mio Amore per la Libertà mi ha impedito di diventare dipendente dell’Amore. Sono inoltre convinta che L’Amore vero  è quello che nasce insieme a noi e che nessuno mai potrà darci. Credo nell’Amore come proiezione del nostro mondo, L’Amore è scambio, è conoscenza. Dipende dalla nostra ricchezza interiore.

 10) Cosa vorresti dire ad un giovane di oggi che si sente poeta?

La Poesia non s’insegna elargendo consigli. Sarà la consapevolezza stessa che suggerirà cosa Fare.

IL MIO EPITAFFIO
Ho incontrato la mia Vita
Mi sono così divertita
Che sono morta dalle risate

Anna Manna

 

 

 

Fra onda e onda

Se è vero che, morendo,
si riconsegna l’anima a Qualcuno.
la mia sarà vestita da Arlecchino.
La coprirò di amori colorati
spicchi di cuore scuciti e rammendati
gerani rossi, amori stagionali,
romanzati per noia e fantasia;
alcuni, a buon mercato,
“in offerta speciale”
su qualche bancarella dell’usato:
ovunque si trovasse il “sale” della vita.
Ricucirò gli amori ad uno ad uno
e li unirò in toppe variegate,
dal disegno impreciso, artigianale,
di bassa sartoria:
brandelli preziosissimi firmati “nostalgia”

Fra onda e onda, senza timone mai,
lo sguardo disattento,
ho affidato l’Amore ai capricci del vento.
Di volta in volta,
nei pressi di un approdo,
una irrequieta brezza, senza sonno,
si alzava all’improvviso
beffeggiando il destino, pretenzioso,
di voler dare al mio libero andare
un percorso preciso, già deciso.

Se è vero che, morendo,
si riconsegna l’anima a Qualcuno,
sopra l’anima mia
io vorrò il rosso della mia follia,
il verde intenso della prateria,
il pervinca del fiore scolorito
che bacia il rosa antico d’una vecchia poesia.
E sull’anima ancora
vorrò sentire il bianco dell’aurora,
così accecante,
da fare impallidire il viola dei miei guai,
il nero delle notti che non mi consolai.

Se è vero che, morendo,
si riconsegna l’anima a Qualcuno
forse, in quell’occasione,
permetterò a Qualcuno
di mettere le mani sul timone.
No… meglio di no! Io mi conosco!
Se ai confini del vento
sentissi ancora l’adorata brezza
morire lentamente
in quell’onda caparbia
caparbiamente anch’io naufragherei
per non toccare sponda.

Se è vero che, morendo,
si riconsegna l’anima a qualcuno
la mia sarà vestita da Arlecchino.
Nooooo? Io dico si! E così sia…!

 

Gabriella Quattrini

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