Il viaggio in Italia del Generale José de San Martín

Gerardo Severino con il suo libro onora la memoria del Generale San Martín, rende un sentito omaggio all’Argentina e getta un ponte nella storia per mantenere vivo il legame tra i due Paesi.

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Dettagli del Libro

Pages

108

Publisher

Akkuaria

Language

Italiano

ISBN

978-88-6328-435-5

Released

Gennaio 2024

Formato

Cartaceo

Nota sull'autore

Gerardo Severino

Gerardo Severino

Il Maggiore della Guardia di Finanza Gerardo Severino è nato a Castellabate (Salerno) il 26 ottobre del 1961. Arruolato nel Corpo nell’ottobre del 1981, vi ha percorso una brillante carriera operativa che, fra l’altro, lo ha visto impegnato anche presso il Tribunale di Palermo alle dirette dipendenze del compianto Giudice Giovanni Falcone.
Promosso ufficiale per “meriti eccezionali” nel 2003, è stato posto alla direzione del Museo Storico del Corpo, nonché a capo di due Sezioni dell’Ufficio Storico del Comando Generale della Guardia di Finanza, incarico, quest’ultimo, ricoperto sino al luglio del 2014.
Il Maggiore Severino è autore di numerosi libri, saggi ed articoli di storia militare, molti dei quali pubblicati dalle principali riviste italiane ed internazionali.
É destinatario di numerosi riconoscimenti, sia nazionali che internazionali, fra i quali il prestigioso “Premio Joe Petrosino”, edizione 2010, riservato a chi si è particolarmente distinto nella lotta alla criminalità organizzata. Fra le numerose onorificenze che gli sono state concesse, alcune anche da parte di Stati Esteri, si annovera quella di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italia, concessagli dal Capo dello Stato il 27 dicembre 2013.
È anche “Cittadino Onorario” di alcuni Comuni italiani, a lui riconoscenti per le ricerche che ha dedicato ad importanti eroi delle Fiamme Gialle.
Attualmente l’ufficiale ricopre anche l’incarico di Direttore del “Nucleo di Ricerca”, al quale il Comandante Generale della Guardia di Finanza ha affidato il compito di ricostruire le azioni umanitarie delle quali si resero protagonisti i finanzieri in favore dei profughi ebrei e dei perseguitati dal nazi-fascismo dopo l’8 settembre 1943.
Il “Nucleo di Ricerca” da lui presieduto, oltre ad una Medaglia d’Oro al Merito Civile concessa alla Bandiera di Guerra della Guardia di Finanza, ha ottenuto altre otto Medaglie d’Oro al Merito Civile individuali, nonché cinque Medaglie di “Giusti fra le Nazioni”, concesse tutte alla memoria di militari del Corpo che si sono distinti in favore dei profughi ebrei e dei perseguitati dal nazifascismo, alcuni dei quali caduti nei campi di sterminio tedeschi, o fucilati.
Da ultimo, nel corso del 2014, è stato nominato Consulente Storico nell’ambito della causa di beatificazione di Don Giuseppe Gabana, già Cappellano Militare della Legione Guardia di Finanza di Trieste.

Gerardo Severino, autore di Il viaggio in Italia del Generale José de San Martín. El “Libertador” di Argentina, Cile e Perú”, ci offre un’opera dettagliata e inedita su uno dei più importanti sta tisti e militari della storia moderna e contemporanea, il nostro amato connazionale, il Generale José de San Martín. È meticoloso perché non si risparmia nel raccogliere la documentazione storica dell’epoca per tracciare la parte forse più attraente del suo lavoro, ovvero il giro d’Europa e più precisamente d’Italia del Liberatore, con le sue notevoli note sul soggiorno a Napoli e a Roma. Ed è inedito per la stragrande maggioranza del pubblico, che leggerà con entusiasmo perché l’opera di Severino indaga e documenta aspetti assai poco noti della vita di San Martín nel suo prolungato esilio europeo. In particolare, in Italia, del cui viaggio e soggiorno l’autore ha ricercato gli itinerari, i soggiorni e documentato dettagli pittoreschi, come il viaggio in diligenza da Napoli a Roma, che era di 40 leghe (sic) secondo quanto il generale San Martín scrisse all’amico Gervasio Antonio de Posadas. Gerardo Severino nell’ultima parte, la terza del suo meritorio contributo storico, ci offre un percorso, anche con un lodevole supporto documentario, delle testimonianze scultoree, targhe, busti, monumenti equestri e altro che vengono eretti e mantenuti in Italia e che costituiscono, oltre che un omaggio alla figura immortale del Liberatore, anche un segno dell’affetto, del rispetto e dell’amicizia che unisce le due Nazioni. Fu un taliano,
Cristoforo Colombo, uno degli uomini più importanti dell’umanità moderna, ad arrivare in America, nel 1492 in un’epopea storica di portata universale, attraversando l’Oceano Atlantico con le sue precarie caravelle e riconfigurando così la visione del mondo. Per liberare gran parte del Sudamerica, che il navigatore genovese aveva raggiunto, San Martin attraversò le immense vette delle Ande con la forza dei suoi eserciti, ma soprattutto con la sua fermezza, il coraggio, il sacrificio, la nobiltà e ’ineguagliabile genio militare, facendo della sua impresa una delle più grandi imprese militari di tutti i tempi. Come sottolineò il brigadiere Juan Manuel de Rosas nella sua risposta alla lettera che San Martín gli inviò da Napoli nel gennaio 1846 (fatti che trovano riscontro nell’opera di Gerardo Severino): «Generale: non è vero argentino, un americano, che sentendo il suo illustre nome e sapendo quello che sta ancora facendo per il suo Paese e per la causa americana, non senta raddoppiare il suo coraggio e la sua fiducia».