Se oggi posso reputarmi un uomo contento e soddisfatto lo devo anzitutto al periodo della mia vita trascorsa nell’animazione, per questa ragione ringrazio ogni singolo attimo di queste dieci stagioni.
Paradossalmente, se in un villaggio, dovesse passare Raoul Bova e nello stesso momento il più “inutile” degli animatori, gli ospiti andrebbero a guardare l’animatore. È una magia da villaggio. Naturalmente l’animatore deve essere in grado di conquistare la gente altrimenti può essere il più “bello” del mondo, ma se ha un’empatia pari a zero e una voglia di vivere pari a meno dieci, la gente guarderà Raoul Bova, e lui ha perso l’occasione di trovarsi al centro dell’attenzione.
Se non si vuol stare al centro dell’attenzione, è meglio non diventare un animatore.
Se ci si vergogna di guardarsi anche allo specchio è meglio cambiare mestiere. L’animatore deve avere delle buone qualità di base: simpatia, sfacciataggine, intelligenza e tanta voglia di crederci sempre e arrendersi mai.