“C’è un momento nella vita in cui ti rendi conto che tutto è sogno, e che soltanto le cose preservate dalla scrittura hanno qualche possibilità di essere reali.” Se questa non fosse l’epigrafe del romanzo di James Salter, Tutto quello che è la vita, in questi giorni in libreria per Guanda, sarebbe potuto essere la quarta di copertina della nuova raccolta di novelle di Alessandro Scardaci, prolifico narratore catanese, che nella vita e nel racconto di essa molto ha profuso.
Le ventidue novelle che compongono la raccolta del narratore catanese attraversano mondi ed ere differenti e imprimono un generale senso di decadenza e di perdita di valori. Una scrittura veloce, a tratti quasi semplicistica, ma che arriva dritta al lettore “insinuando”dubbi e riflessioni. Vari filoni caratterizzano le novelle, da quello mitopoietico dell’universo alla visione onirica della vita, dall’imprinting fantastico a quello realistico.
I racconti di Alessandro Scardaci sono a sfondo metafisico, dettati anche dalla sua appartenenza al movimento culturale New Age e dalla passione per la storia e la filosofia della scienza. Sono dei racconti, dal punto di vista narrativo, con un ritmo diverso l’uno dall’altro e che l’autore scrive con una certa abilità e leggerezza creativa che consente al lettore di volgere uno sguardo profondo su tematiche importanti con ironia e con un’aura fantastica.
Leggi la recensione di Domenica Riggio
(www.excursus.org, anno IX, n. 85, agosto 2017)
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