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L’opera prima di Stefano Iachetti e Dario Marchetti

Un libro che è una ricostruzione storica e anche un tuffo nei ricordi. Il passato di tutti e il passato dei singoli. L'Italia becera e nobile degli anni della seconda guerra mondiale, la Roma convulsa degli anni 70, il microcosmo di Montebuono, piccolo centro della campagna laziale. Nell'opera prima di Stefano Iachetti e Dario Marchetti, c'è un pezzo del nostro Paese che ritorna. E ritorna con un delitto, nella quiete un po' pigra ma dolce del borgo. Nella parte iniziale, c'è la guerra: l'indeterminatezza e l'efferatezza di quegli anni, la tensione, la paura, la vigliaccheria e il coraggio, la delazione...

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La tempesta perfetta per Carlo Lottek Landriscina

Doveva essere una presentazione diversa, controcorrente: per i suoi due libri, Porta le mentine (del 2016) e soprattutto Ricordati il bitter (del 2017), Carlo Lottek Landriscina aveva individuato non una biblioteca, non una libreria, non una sala, ma un circolo velico, a picco sul lago, in uno dei più bei golfi del Verbano: in quel di Lesa, dimora estiva tanto per dire di Alessandro Manzoni. Anzi, il circolo è proprio lì sotto, e chissà che l'ombra del Don Lisander ogni tanto non si affacci in questi luoghi. Comunque: si voleva dar modo al pubblico intervenuto la possibilità di ascoltare e...

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Elena Della Giovanna Gatti speciali e non solo…

Non è facile, almeno per me non lo è stato affatto, scorrere le pagine di questo nuovo libro di Elena senza fermarsi e lottare contro qualche lacrima; senz’altro io sono particolarmente sensibile, lei però è maledettamente brava a far vivere una situazione, a far “sentire sulla pelle” ora le sferzate del vento gelido, ora l’odore acre del sudore nel caldo estivo della campagna lodigiana… Sa farti entrare occhi negli occhi di un cane esanime, sa regalarti la gioia della sua flebile gratitudine scevra da rancore, perché -e questa è una lezione importante- gli animali non provano rancore, non rimuginano su...

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Trionfali note lacerarono l’immobilità del silenzio

Immaginate di essere privati dell’organo sensoriale preposto all’espressione di ciò che vi è di più intimo in voi; supponete, per un solo istante, di ridestarvi in una melmosa oscurità di suoni, in un arido deserto, privi di coordinate, smarriti, nella totale assenza di rumori. Identificatevi in un uomo che ha donato pienamente la propria vita a una passione, edificando per lei e intorno a lei interi mondi e universi, ed è stato da essa tradito e abbandonato, in preda a un logorante e perverso dolore. Chiedetevi, in questo preciso momento, quale tormento provocherebbe in voi una tale sottrazione! Sol Sol...

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A tu per tu con Vera Ambra

Ironica e solare, intraprendente ed energica, questa donna è un vero ciclone. Lo si capisce subito se ci si intrattiene qualche minuto a parlare con lei. Parafrasando un noto motivetto non si esagererebbe dicendo che Vera Ambra fa l'effetto di uno shock. Personalità frizzante e poliedrica, poetessa e scrittrice catanese di profonda sensibilità, autrice del romanzo Insabel di recente pubblicazione, Vera è presidentessa di Akkuaria, associazione culturale no profit con sede a Catania fondata nel duemila e divenuta, nel corso degli ultimi cinque anni, punto di riferimento per operatori dell'arte e della cultura sparsi in tutta la nostra penisola. "Akkuaria"...

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Mariannina Coffa

La poetessa Mariannina Coffa Caruso, detta "La capinera di Noto", "La Saffo netina", nacque nel 1841 a Noto (Siracusa), dove morì nel 1878, a 36 anni, 3 mesi e 6 giorni. Fu una bambina sensitiva e precocemente ispirata che il padre, noto avvocato patriota, impegnato nelle rivoluzioni del 1848 e del 1860, si compiaceva di fare esibire nei salotti e nelle accademie con le sue poesie improvvisate su temi dettati estemporaneamente. ', ' Dopo qualche anno di collegio in cui imparò versificazione e un po' di francese, mentre solo i suoi fratelli poterono apprendere anche il Latino, le fu messo...

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Gli aspetti visionari della scrittura

Odio la poesia! Non ho mai coscientemente voluto “ascoltare” i vagiti intimistici dei poeti. Poi lessi “Autonomia ed eteronomia dell’arte” di Luciano Anceschi che mi guidò nelle sue ultime lezioni universitarie tenute, nei primi anni ottanta, nell’Ateneo di Bologna. Con la sua guida riuscii a comprendere il fascino delle “Poetiche del Novecento”. Con lui mi appassionai addirittura alla fredda, industriale poetica del Futurismo, a quella poetica che mi avevano insegnato essere di matrice culturale fascista e per questo da disprezzare, in una Bologna da sempre “rossa”. Fu un lampo che di reazionario non aveva nulla ma che mi permise di...

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Peter Russell

Forse sarà la luna, o forse le stelle Che mi impediscono di fare ciò che voglio - Cose nobili, virtuose, sublimi e vere Allo spirito innato, che nessuna cosa aliena disaccorda. Ma adesso mi pare di stare dietro alle sbarre O d'essere tutto legato, come uno preso E imbavagliato dai lillipuziani, vittima d'illegale detenzione. Piuttosto benedico le mie strane incarnazioni. Non so perché io mi senta un prigioniero, - Dei poteri maligni o di piccoli folletti, Non ha importanza, - oggi non posso fare nulla Che abbia valore. Ha piovuto tutto il mattino. Mi dicono gli amici che sono "depresso"....

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L’arte della parola

L’arte, secondo la definizione di Joyce, è disporre degli oggetti per finalità estetiche. Oggetti, sì, trattandosi di arti figurative, quali la pittura, il disegno, la scultura, l’architettura. La per ciò che concerne la “parola”? Parola, Logos per i Greci, Vak per il pensiero induista corno forza creatrice. Ma non in senso metafisico religioso, come solitamente s’intende, bensì come. atto umano. Scrivendo queste riflessioni, mi è venuto di pensare a quanto afferma D’Annunzio, secondo il quale un. ordine di parole vince in efficacia una formula chimica. Ma che cos’è la parola in poesia se non qualcosa che ha un potere evocativo,...

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Shakespeare La bellezza dell’amore

Nato a Stratford-on-Avon nel 1564, Shakespeare vi morì nel 1616, a 52 anni. Su di lui sono stati scritti un infinità di libri - molti dopo anni di pazienti ricerche - nel tentativo di risolvere. Non ci si può accostare a William Shakespeare non senza aver circumnavigato la genialità del suo pensiero. Cos’è un genio se non l’insieme dei tanti principi opposti che aspirano soltanto all’unione tra di essi. Dalla sua visione della vita e dalla sua straordinaria capacità di penetrare l’animo umano ne trae sentimento e tragedia William Shakespeare, nella sua modernità, pur essendo così lontano dagli eventi dell’umano...

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